Il velo della luce: diffusori
Questi strumenti hanno tutti lo stesso scopo (ingrandire la sorgente luminosa), ma lo raggiungono con materiali e forme diverse:
- Fogli di Diffusione (Frost[11], Diffusion, Opal): fogli di policarbonato o poliestere semi-trasparenti, simili a gelatine spesse, ma di colore bianco o lattiginoso. Esistono in decine di “gradazioni” diverse, che indicano il livello di diffusione e la perdita di luce (espressa in stop[12]). Sono venduti in rotoli o fogli, si tagliano a misura e si fissano con delle mollette di legno (mai di plastica, che si scioglierebbe!) alle alette frangiflusso[1] del proiettore. Oppure si montano su telai vuoti per creare una sorgente più grande e staccata dal proiettore stesso.
- Telai di Diffusione (Butterfly[7], Overhead): grandi telai modulari, solitamente in alluminio per essere leggeri, su cui vengono “legati”, con degli elastici appositi, dei grandi teli di tessuto. I tessuti disponibili sono vari: seta[13] (silk), che ammorbidisce con una leggera perdita di luce; grid cloth[4] (light o full), un tessuto più denso e robusto per una diffusione molto morbida; mussola non sbiancata (cotone), per un effetto caldo e morbidissimo. Data la loro dimensione, richiedono almeno due robusti stativi. Vengono posizionati tra la sorgente luminosa (spesso il sole in esterno, o un proiettore potente in interno) e la scena da illuminare.
- Pannelli di Polistirolo[5] (Lastre o “Polisti”): pannelli di polistirene espanso, leggeri ed economici. Solitamente bianchi. Hanno una doppia funzione. Posizionati di fronte a una luce, la diffondono in modo molto morbido. Più comunemente, si usano come riflettori (bounce): si punta la luce contro il pannello e si usa la luce riflessa, che è per sua natura incredibilmente morbida.
Il Controllo dell’Ombra: bandiere e negativi
Le bandiere sono formate da un solido telaio metallico che sorregge un tessuto nero opaco cucito su di esso. Da un lato sporge un perno metallico per il montaggio[8] sulla testa di uno stativo. La sua funzione è creare ombra, “tagliare” la luce da una porzione dell’inquadratura[2].
La Spina Dorsale del Set: stativi e spadini
Gli stativi, e in particolare[6] i versatili C-Stand[9] (Century Stand), sono la spina dorsale del reparto fotografia. Sono dotati di un braccio estensibile, noto in gergo come “spadino[10]” (gobo[14] arm). Questo braccio, che termina con una testa snodata “cipolla” (gobo head o knuckle), permette di posizionare bandiere, diffusori o qualsiasi altro accessorio con precisione millimetrica in qualsiasi punto dello spazio, anche lontano dalla base dello stativo.
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(barndoors) Accessorio meccanico composto da quattro "porte" (alette) metalliche incernierate, montato sulla parte anteriore di un proiettore. Serve a "sagomare" il fascio di luce, bloccandolo in modo grezzo sui quattro lati, e funge da supporto per agganciare gelatine o fogli di diffusione (tramite mollette).
L'unità minima del linguaggio cinematografico. Tecnicamente, è la porzione di spazio (fisico o virtuale) delimitata dai bordi dell'obiettivo della macchina da presa. Nel montaggio, corrisponde a una registrazione continua tra due stacchi (tagli).
La sceneggiatura è il progetto scritto e strutturato di un film, che contiene le descrizioni di ogni scena, i dialoghi, le azioni dei personaggi e le indicazioni visive e sonore, fungendo da "film su carta". Essa costituisce il primo passo fondamentale per la realizzazione di qualsiasi opera cinematografica, televisiva o di videogiochi, guidando registi, attori e troupe nella trasformazione di un'idea in un prodotto visibile.
Un tessuto di diffusione (spesso in nylon rinforzato con una griglia) molto robusto e più denso della seta. Produce una diffusione molto morbida e uniforme, quasi come un softbox. Esiste in diverse densità (es. light grid, full grid).
(polisti / beadboard) Pannello di polistirene espanso bianco. È uno strumento leggero ed economico usato sul set con una doppia funzione: come riflettore (per luce di rimbalzo), crea una luce diffusa e morbidissima; come diffusore (se la luce ci passa attraverso), crea un'ombra molto tenue.





