1.1 Storia del sonoro nel cinema

di Barbara De Santis

L’epoca del cinema muto (1895 – fine anni ’20)

Il suono nel cinema non è un semplice accompagnamento, ma una componente fondamentale del linguaggio audiovisivo. La sua evoluzione ha trasformato il modo di raccontare storie sullo schermo, passando da un cinema muto, ma “rumoroso”, ad esperienze immersive in audio digitale tridimensionale. In origine l’accompagnamento sonoro si creava dal vivo:

  • Pianisti o orchestre che suonavano durante la proiezione;
  • Rumoristi che riproducevano effetti sonori artigianali;
  • Narratori (come i benshi giapponesi) che spiegavano e interpretavano le scene.
  • Già nei primi decenni del ’900 si tentarono esperimenti di sincronizzazione, ma la tecnologia non era stabile.

L’avvento del sonoro (1927 – anni ’30)

  • Il punto di svolta viene segnato dal film “Don Juan” (1926) della Warner Bros: il primo lungometraggio con musica e immagini sincronizzate.
  • Nel film “The Jazz Singer” (1927), della Warner Bros, vengono sincronizzati anche i dialoghi.
  • Si affermano due principali sistemi:
    • Vitaphone: utilizzando dischi sincronizzati con la pellicola;
    • Movietone: registrando il suono direttamente sulla pellicola.
  • In pochi anni, il cinema sonoro sostituisce quasi completamente il cinema muto. La produzione cambia radicalmente: gli studi insonorizzano i set, sperimentano con microfoni e riorganizzano la recitazione degli attori.

Gli sviluppi del sonoro (anni ’40 – ’60)

  • Si affinano le tecniche di presa diretta e di post-sincronizzazione.
  • L’uso del supporto magnetico al posto dell’ottico migliora notevolmente la fedeltà sonora.
  • Nasce il doppiaggio come pratica diffusa, soprattutto in Europa.
  • Il sonoro stereofonico, sperimentato nei formati Cinerama e CinemaScope, offre le prime esperienze immersive, con suono proveniente da più direzioni.
  • Nel 1940 nasce il Fantasound, il primo sistema audio a tre canali (sinistro, centrale, destro) sviluppato da Walt Disney Studios per il film “Fantasia“. Il Fantasound riproduce un audio empatico e ana-empatico, aggiungendo livelli di complessità al film.

L’era del multicanale (anni ’70 – ’90)

L’era digitale e l’audio immersivo (anni 2000 – oggi)

  • Con il digitale, la registrazione e il montaggio sonoro diventano estremamente precisi.
  • La musica, gli effetti e i dialoghi possono essere manipolati con grande libertà creativa.
  • Sistemi come Dolby Atmos (2012) e Auro-3D introducono l’audio immersivo: i suoni possono essere collocati non solo intorno, ma anche sopra e sotto lo spettatore, creando una percezione tridimensionale.
  • Oggi il sound design è una vera e propria arte narrativa, che lavora a stretto contatto con regia e montaggio.

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