behind the scenes
Di Eleonora Franco
“It’s less than a film and more of an experience”, così Cillian Murphy, l’attore protagonista, descrive “Oppenheimer”.
Potremmo chiamarlo quasi kolossal, per la sua pluricandidatura agli Oscar, per l’impatto mediatico, ma anche per il tema[3] che affronta. “Oppenheimer” ci fa riflettere su quanto la scelta di un singolo uomo possa incidere sul destino di tutti: un tema attuale, che rispecchia molte situazioni politiche e sociali che non dipendono dalla maggioranza, bensì da una minoranza ristretta.
Il regista Christopher Nolan, in realtà, non ha nessun intento pedagogico, ma semplicemente vuole raccontare una storia, la storia di un uomo con una grande responsabilità. La <<grandezza>> di questo peso, che il fisico Robert Oppenheimer porta sulle sue spalle, è riscontrabile in tutto il film, a partire dalla scelta di utilizzare la pellicola IMAX 70mm a 15 perforazioni, per una resa ottimale su grandissimi schermi e per immergere lo spettatore nell’ “experience” di cui parla Murphy.
La magnificenza si evince anche dalla scenografia: quasi tutto il film è stato girato[4] in location[1] e non in teatro di posa, ricostruendo gli ambienti del 1940 nel minimo dettaglio[2], nonché dalle imponenti musiche del compositore Ludwig Göransson. Paradossalmente, ciò che dovrebbe essere più grande, l’esplosione, è ciò che realmente è più piccolo. Che significa? Se sei curioso/a guarda il video del Making Of!
location: luogo reale dove si svolgono le riprese di un film. Le location possono essere interne o esterne
(dett.) Inquadratura molto stretta che isola un singolo oggetto (es. una chiave, una pistola, una lettera) o una porzione di esso, estrapolandolo dal contesto. Simile al Particolare (che si riferisce al corpo umano), il Dettaglio serve a dare un'importanza narrativa o simbolica fondamentale all'oggetto mostrato, che diventa il fulcro dell'azione o della tensione drammatica.












