5.1 Filtri polarizzatori (CPL) e di effetto: controllare riflessi e texture

di Mara Verna e Barbara De Santis

I filtri polarizzatori e quelli di diffusione (o d’effetto) sono veri e propri pennelli che permettono al D.O.P. di controllare i riflessi speculari e di modellare la nitidezza[7], conferendo all’immagine un carattere distintivo e professionale.

Filtri polarizzatori circolari (CPL): dominare i Riflessi e Saturare i Colori

Un CPL è un filtro che si avvita davanti all’obiettivo della fotocamera. Serve a controllare i riflessi su superfici come acqua, vetri o fogliame bagnato e a rendere i colori più saturi e profondi. L’uso di un CPL può far perdere 1-2 stop[15] di luce, da compensare con diaframma[8], ISO[16] o tempo di scatto[2].
Come funziona un CPL:

  • La luce può diventare “polarizzata” (ovvero le sue onde possono oscillare prevalentemente su un unico piano) quando si riflette su superfici non metalliche.
  • Questi riflessi (glare[17]) possono appiattire l’immagine o nascondere dettagli.
  • Il CPL blocca selettivamente la luce polarizzata[3] e può essere ruotato per aumentare o ridurre l’effetto.

 Applicazioni pratiche del CPL:

  • Elimina i riflessi: può far “scomparire” riflessi da vetrine, parabrezza, laghi o specchi d’acqua. Utile anche a fini narrativi per mostrare dettagli prima nascosti.
  • Aumenta la saturazione[9] dei colori: scurire il cielo e rendere il blu più intenso o far risaltare il verde delle foglie eliminando i riflessi.

Filtri di diffusione[1]: modellare la texture[12] dell’ immagine digitale

I filtri di diffusione (o d’effetto) ammorbidiscono leggermente la nitidezza delle immagini, creando un effetto più cinematografico. Creano un alone luminoso attorno alle fonti di luce (halation[13]), migliorando l’incarnato[10] e attenuando imperfezioni.

I filtri di diffusione sono disponibili in diverse intensità (es. 1/8, 1/4, 1/2) per controllare la forza dell’effetto. Tipologie più comuni:

  • Pro-Mist[14]: alone luminoso intenso sulle alte luci, ombre più morbide, contrasto[11] ridotto.
  • Black Pro-Mist[4]: simile al Pro-Mist, però mantiene i neri profondi e un contrasto più deciso. Look[18] più cinematografico.
  • Glimmerglass[5]: offre una diffusione più sottile e produce un caratteristico scintillio nelle fonti di luce puntiformi, considerato molto lusinghiero per i volti.
  • Hollywood Black Magic: Un filtro ibrido che combina elementi di diffusione per ammorbidire l’immagine, pur mantenendo un’elevata risoluzione[6] percepita.
Glossario
1. filtri di diffusione ( Filtri di diffusione )
1

(diffusion filters) Filtri ottici (spesso inseriti nel matte box) utilizzati per ammorbidire l'immagine. A differenza di un semplice blur (sfocatura), questi filtri "sparpagliano" la luce, riducendo il micro-contrasto, attenuando la nitidezza digitale, addolcendo le texture della pelle (rughe, imperfezioni) e creando un alone luminoso attorno alle alte luci (halation).

2 (diffusion filters) Filtri ottici (es. Pro-Mist) progettati per ammorbidire la nitidezza ("sharpness") tipica delle immagini digitali. Lo fanno sparpagliando leggermente la luce, il che riduce il micro-contrasto, attenua le imperfezioni dell'incarnato e crea un halation (alone) attorno alle fonti luminose.
2. tempo di scatto.

(shutter speed) Indica la durata esatta in cui ogni singolo fotogramma (dei 24 al secondo) viene esposto alla luce. Nel cinema, si preferisce usare il termine angolo di otturatore.

3. luce polarizzata.

(polarized light) Un tipo di luce le cui onde oscillano prevalentemente su un unico piano. Questo fenomeno si verifica comunemente quando la luce (es. del sole) si riflette su superfici non metalliche come acqua o vetro, creando glare (riflessi). I filtri polarizzatori sono progettati per bloccare questa specifica luce.

4. Black Pro-Mist ( Black Pro-Mist )

Una variante del Pro-Mist. Offre un effetto di halation e di ammorbidimento simile, ma la sua particolarità è che "preserva" i neri e il contrasto generale. Mantiene l'immagine più "incisiva" e meno "lattiginosa", un look considerato da molti più cinematografico e moderno.

5. Glimmerglass ( Glimmerglass )

Un tipo di filtro di diffusione più sottile. È noto per la sua capacità di ammorbidire l'incarnato e attenuare le imperfezioni in modo lusinghiero, producendo al contempo un caratteristico "scintillio" (glimmer) nelle fonti di luce puntiformi, senza ridurre eccessivamente il contrasto.

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