L’avvento della tecnologia LED (Light Emitting Diode) ha rappresentato la più significativa trasformazione nell’illuminazione cinematografica dai tempi dell’introduzione degli HMI. Se il tungsteno ha definito il calore e la qualità cromatica e gli HMI hanno dominato per potenza e luce diurna, i LED hanno introdotto un paradigma completamente nuovo, fondato su tre pilastri: versatilità, efficienza e controllo digitale.
Il vantaggio più significativo dei LED risiede nella loro versatilità cromatica. A differenza del tungsteno e degli HMI, che hanno una temperatura colore fissa, gli illuminatori LED offrono un controllo granulare e istantaneo sul colore della luce.
- Bi-Color: i modelli più comuni permettono di variare in modo continuo la temperatura colore, tipicamente da 3200 K (tungsteno) a 5600 K (daylight), semplicemente ruotando una manopola. Questo elimina la necessità di utilizzare gelatine correttive (CTO/CTB), velocizzando enormemente il lavoro sul set.
- RGBWW: i modelli più avanzati (spesso indicati come RGB, RGBW o RGBWW) integrano diodi rossi, verdi, blu, bianchi caldi e bianchi freddi. Questa configurazione permette di generare milioni di colori, offrendo al D.O.P. una palette cromatica completa per creare qualsiasi look desiderato senza l’uso di gelatine colorate.
- Effetti Speciali Integrati: molti proiettori LED includono una libreria di effetti speciali pre-programmati (es. fulmini, luce di un televisore, fiamme di un falò, sirene della polizia), che possono essere sincronizzati e personalizzati per aggiungere realismo e dinamismo alla scena con estrema facilità.
I LED offrono due vantaggi cruciali sul set: un basso assorbimento di corrente, che permette di alimentare più luci da una singola linea elettrica domestica e l’alimentazione a batteria. Questo consente alle troupe di lavorare agilmente in location senza accesso alla rete elettrica e di posizionare le luci in punti altrimenti impossibili da cablare. La bassa emissione di calore aumenta inoltre il comfort e la sicurezza per attori e troupe, permettendo di avvicinare le fonti luminose ai soggetti senza disagio.
Tuttavia, la qualità del colore rimane la principale criticità dei LED. A differenza dello spettro luminoso continuo del tungsteno, i LED producono luce attraverso uno spettro discontinuo. I modelli di bassa qualità possono presentare “picchi” o “buchi” in determinate lunghezze d’onda, introducendo dominanti cromatiche (spesso verdastre o magenta) difficili da correggere e che rendono in modo innaturale le tonalità della pelle. Grazie ai progressi tecnologici, i produttori di fascia alta hanno quasi completamente superato questo limite, offrendo una qualità del colore paragonabile a quella delle fonti tradizionali.





