Luca Bigazzi e la Fotografia Cinematografica: Una Visione Rivoluzionaria
Intervista al direttore della fotografia[1] Luca Bigazzi
di Luca Desiderato
“Ho visto registi al primo film espertissimi e preparatissimi. E anche registi al decimo film totalmente diversi e pronti a un’improvvisazione”. Lo dice con voce ferma ma sorridendo, Luca Bigazzi, celebre direttore della fotografia. Nella sua lunga carriera ha collezionato decine di riconosciementi con Sette David di Donatello, otto Nastri d’Argento e la firma sul film premio Oscar “La Grande Bellezza”. Nella nostra intervista registrata durante il Bif&st 2024 con l’aiuto dell’Accademia del Cinema Ragazzi di Bari, Bigazzi ha parlato dell’importanza della veridicità nell’immagine e come le nuove tecnologie, inclusi gli smartphone, stiano rivoluzionando il modo di fare cinema.

Luca Bigazzi
Secondo Bigazzi, la transizione dal tradizionale film in pellicola al digitale ha introdotto un nuovo livello di comprensione e qualità nell’immagine cinematografica. Egli afferma che spesso non è possibile distinguere tra film girati in pellicola e quelli in digitale, poiché la qualità è praticamente identica. Tuttavia, la pellicola richiede un processo più lento, costoso e meno sensibile rispetto al digitale. Questo comporta un utilizzo della luce vecchio e inutile, che secondo Bigazzi risulta in immagini artificiali e allontana lo spettatore dalla storia. “La pellicola è meno sensibile”, spiega, “e chi fa il mio lavoro è costretto a mettere le luci che probabilmente se avesse girato[6] in digitale non avrebbe dovuto mettere. E quelle luci io le riconosco e mi allontanano dalla storia perché ne vedo la falsità.”

backstage da “Il Divo”
Il Direttore della Fotografia (DOP, Director of Photography) è il responsabile dell'aspetto visivo e tecnico di una produzione cinematografica. Il suo compito principale è tradurre la visione del regista in immagini, attraverso la gestione della luce, delle ombre, delle inquadrature e della composizione. Lavora a stretto contatto con il regista, la troupe tecnica e altri reparti (come scenografia, costumi e trucco) per definire lo stile visivo del film, scegliere l'attrezzatura (telecamere, obiettivi, luci) e supervisionare la ripresa, garantendo coerenza e qualità dall'inizio alla post-produzione.
Il "cinema del reale" è un'accezione del cinema che si focalizza sul rapporto con la realtà, spesso come un'espressione del documentario contemporaneo, privilegiando una prospettiva più vicina all'approfondimento e alla registrazione del mondo. L'espressione può indicare un approccio più "spericolato" e informale, che mira a creare un legame diretto con il pubblico, ma anche un'associazione culturale e un festival dedicato alla diffusione di opere audiovisive che esplorano aspetti sociali, culturali e ambientali.
Fase finale della realizzazione di un film, successiva alle riprese (produzione). Comprende tutti i processi necessari per assemblare e finalizzare il materiale girato, inclusi il montaggio video, il sound design, la creazione di effetti visivi (VFX), il missaggio audio e la finalizzazione dell'immagine attraverso il color grading.
Una scelta narrativa in cui il tempo della storia e il tempo dello schermo coincidono perfettamente (o quasi). Se il film dura 90 minuti, anche gli eventi narrati durano 90 minuti (es. la serie "24" o il film "Nodo alla gola").














