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Guida Completa alle Inquadrature Cinematografiche


Tutorial

Di Luca Desiderato

Nel linguaggio cinematografico, la scelta dell’inquadratura è un’arte di primaria importanza che definisce il modo in cui una storia viene percepita e vissuta dallo spettatore. Ogni inquadratura è un “occhio narrativo” che dirige l’attenzione su dettagli essenziali, amplificando emozioni e costruendo atmosfere.

La distanza della telecamera, l’angolo e il movimento non sono solo scelte tecniche, ma strumenti che aiutano il regista a trasmettere messaggi sottili, a caratterizzare i personaggi e a stabilire relazioni tra loro e l’ambiente circostante. In questo modo, l’inquadratura non solo accompagna il racconto, ma lo arricchisce, portando lo spettatore a vivere un’esperienza visiva ed emotiva intensa e immersiva.

Il video “Ultimate Guide to Camera Shots” di Studio Binder spiega le principali tipologie di inquadrature utilizzate per questi scopi:

Extreme Long Shot (ELS) e Long Shot (LS): Entrambi mostrano ampie porzioni dell’ambiente, enfatizzando la distanza o l’isolamento. L’Extreme Long Shot presenta i personaggi come figure minuscole nel paesaggio, creando un senso di lontananza. Il Long Shot, invece, include l’intero corpo del personaggio e parte dell’ambiente, ideale per introdurre scene e posizionare i personaggi nel loro contesto

Medium Shot (MS) e Medium Long Shot (MLS): Il Medium Shot, che inquadra il soggetto dalla vita in su, è versatile per i dialoghi poiché consente allo spettatore di percepire le espressioni e il linguaggio corporeo senza perdere il contesto. Il Medium Long Shot (o Cowboy Shot), che inquadra dalle ginocchia in su, è particolarmente usato per ritratti dinamici, mostrando sia il volto sia le mani o la postura

Medium Close-Up (MCU) e Close-Up (CU): Il Medium Close-Up inquadra dalla testa al petto, evidenziando le espressioni facciali e mantenendo un minimo contesto, mentre il Close-Up si concentra interamente sul volto, perfetto per mostrare emozioni intense. Il Close-Up è usato per momenti di drammatica intensità, come in Avengers, in cui i dettagli delle espressioni fanno parte della tensione narrativa (StudioBinder)

Extreme Close-Up (ECU): L’Extreme Close-Up si focalizza su un singolo dettaglio, come gli occhi o le mani, enfatizzando particolari o cambiamenti fisici significativi. È una scelta ideale per evidenziare dettagli chiave o momenti trasformativi, come nel film Black Swan, dove questa inquadratura cattura un momento di drammatica metamorfosi

Questi shot, sapientemente impiegati, modulano l’esperienza visiva e emozionale, arricchendo ogni scena con significati visivi profondi.

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