6.1 Dalla teoria alla pratica – La prima stesura e il blocco dello scrittore

di Patrick Milano
6.1 Dalla teoria alla pratica – La prima stesura e il blocco dello scrittore

La prima stesura[1] è spesso descritta con il termine “vomit draft[2]” (bozza vomitata), ossia un rapido e acritico trasferimento di idee dalla mente alla pagina. L’obiettivo primario non è la qualità, ma il completamento. Si tratta di generare la materia prima che verrà successivamente modellata e raffinata.

Per affrontare questa fase in modo efficace, si possono adottare diverse strategie pratiche:

  • Fissare obiettivi giornalieri. Scrivere un numero prestabilito di pagine o una scena al giorno aiuta a mantenere lo slancio e a trasformare un compito monumentale in una serie di traguardi gestibili.
  • Scrivere in modo non cronologico. Iniziare dalle scene che si hanno più chiare in mente o che suscitano maggiore entusiasmo può aiutare a costruire la fiducia ed evitare di bloccarsi nelle fasi iniziali.
  • Utilizzare segnaposto[4]. Se una scena o un dettaglio[5] risultano problematici, è efficace inserire una nota e proseguire, per non interrompere il flusso creativo.
  • Non editare durante la scrittura. L’atto della creazione e quello della critica attingono a processi mentali differenti.

Le tecniche appena descritte sono volte ad evitare Il blocco dello scrittore. Le sue cause sono molteplici e spesso interconnesse come la paura del fallimento, l’ansia da prestazione, il perfezionismo paralizzante e l’autocritica eccessiva. Il non saper cosa scrivere è sintomatico di un processo preparatorio insufficiente: uno sceneggiatore che ha definito meticolosamente la premessa[6], costruito biografie profonde per i suoi personaggi e tracciato una scaletta[7] dettagliata, raramente si troverà a fissare una pagina bianca senza sapere come procedere. Il blocco, quindi, è un segnale diagnostico che invita l’autore a consolidare le fondamenta della propria storia.
La funzione della prima stesura, quindi, è meno un atto creativo e più uno strumento psicologico. La prima bozza non è la sceneggiatura[3] finita, bensì l’esercizio che permette di superare la resistenza e creare un oggetto tangibile su cui poter lavorare in modo analitico nelle fasi successive.

Glossario
1. prima stesura.

(first draft) La prima versione completa di una sceneggiatura. È considerata "materia prima": un testo che ha un inizio, uno sviluppo e una fine, ma che necessita ancora di un profondo lavoro di riscrittura (editing, correzione) per affinare la struttura, i personaggi e i dialoghi.

2. vomit draft.

Una "vomit draft" (bozza-vomito) in sceneggiatura è una prima bozza completa e rapida del copione, scritta senza preoccupazioni per la perfezione o la qualità, con l'unico scopo di mettere tutte le idee e la storia sulla pagina il più velocemente possibile. È un metodo per superare il blocco dello scrittore e il perfezionismo, "vomitando" i pensieri dalla mente alla pagina, per poi poter passare a una stesura più rifinita. 

3. sceneggiatura.

La sceneggiatura è il progetto scritto e strutturato di un film, che contiene le descrizioni di ogni scena, i dialoghi, le azioni dei personaggi e le indicazioni visive e sonore, fungendo da "film su carta". Essa costituisce il primo passo fondamentale per la realizzazione di qualsiasi opera cinematografica, televisiva o di videogiochi, guidando registi, attori e troupe nella trasformazione di un'idea in un prodotto visibile. 

4. segnaposto.

(placeholder) Una nota o un marcatore (es. "[INSERIRE DETTAGLIO QUI]" o "Descrivere meglio la stanza") che lo sceneggiatore inserisce temporaneamente nella sceneggiatura per "segnare" un punto problematico (una scena, un dialogo, un dettaglio) da risolvere in seguito, senza interrompere il flusso della scrittura della prima stesura.

5. dettaglio.

(dett.) Inquadratura molto stretta che isola un singolo oggetto (es. una chiave, una pistola, una lettera) o una porzione di esso, estrapolandolo dal contesto. Simile al Particolare (che si riferisce al corpo umano), il Dettaglio serve a dare un'importanza narrativa o simbolica fondamentale all'oggetto mostrato, che diventa il fulcro dell'azione o della tensione drammatica.

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