5.2 Le componenti di un dialogo efficace

di Patrick Milano

Ogni personaggio in una sceneggiatura deve possedere una voce unica e riconoscibile, un’impronta verbale che lo distingua da tutti gli altri. Questa voce non è una scelta stilistica arbitraria dello sceneggiatore, ma il riflesso diretto delle tre dimensioni del personaggio analizzate in precedenza.

Gli elementi che costituiscono la voce di un personaggio includono:

  • Lessico e Scelta delle Parole. Il vocabolario di un personaggio è un indicatore immediato della sua educazione, classe sociale, professione e interessi. Un accademico userà termini specialistici, un adolescente lo slang del momento, un criminale un gergo specifico.
  • Ritmo e Struttura della Frase. La sintassi rivela lo stato mentale e il temperamento. Un personaggio impulsivo e ansioso potrebbe usare frasi brevi, spezzate e interrogative. Un personaggio riflessivo e pacato potrebbe costruire periodi più lunghi e complessi. Il ritmo del parlato è un potente strumento di caratterizzazione.
  • Tono di Voce. Il tono generale con cui un personaggio si esprime (sarcastico, ingenuo, autoritario, insicuro) rivela il suo atteggiamento verso la vita, verso gli altri e verso la situazione specifica in cui si trova. È una manifestazione diretta della sua psicologia.
  • Dialetto e Influenze Culturali. La provenienza geografica e il background culturale modellano l’accento, le espressioni idiomatiche e la cadenza. Questi elementi, se usati con accuratezza e sensibilità, possono arricchire enormemente la specificità e l’autenticità di un personaggio.

Una delle dicotomie più potenti per creare personaggi complessi e dialoghi stratificati è la distinzione tra il desiderio (Want) e il bisogno (Need) di un personaggio. Questo conflitto interno è spesso il motore invisibile che guida le sue conversazioni.

Il dialogo più avvincente nasce proprio dalla tensione tra questi due livelli. Il personaggio parla e agisce in funzione del suo desiderio, ma le sue parole, le sue esitazioni, le sue reazioni emotive e le sue scelte di linguaggio tradiscono il suo bisogno più profondo. Questo divario tra ciò che viene detto (legato al desiderio) e ciò che viene inteso (legato al bisogno) è la fonte principale del sottotesto.

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