5.2 Altri filtri ottici: correggere, modellare, creare

di Mara Verna

Nel cinema, la luce è linguaggio. I filtri ottici permettono al D.O.P. di controllarla, modificarla o reinventarla direttamente sull’obiettivo, prima ancora che l’immagine arrivi al sensore[6]. Ogni filtro è una scelta estetica, un segno distintivo nel modo di raccontare la realtà e guidare l’emozione dello spettatore. La maestria del D.O.P. sta nella comprensione del potere espressivo dei filtri

Filtri di correzione colore (CTO, CTB e CC)

Questi filtri servono ad adattare la temperatura colore[1] tra sorgenti luminose diverse, garantendo coerenza cromatica tra le inquadrature.

  • CTO (Color Temperature Orange): converte la luce bianca da 5600K (luce diurna) in una tonalità più calda, simile alla luce tungsteno da 3200K.
  • CTB (Color Temperature Blue): fa l’opposto, rendendo la luce calda più fredda e neutra per il bilanciamento su luce diurna.
  • CC (Color Correction[2]): utilizzati per micro correzioni cromatiche, servono a eliminare dominanti indesiderate con leggere tinte di verde, magenta o blu.

Filtri di effetto speciale

Strumenti creativi che trasformano la luce in linguaggio visivo[3]:

  • Streak Filters: creano bagliori orizzontali simili a quelli delle lenti anamorfiche.
  • Star Filters: trasformano le sorgenti luminose in stelle a più punte.
  • Fog o Mist Filters: simulano la presenza di foschia, diffondendo la luce per un’atmosfera onirica.
  • Split Diopter[4]: divide il piano focale, mantenendo nitidi due soggetti a distanze diverse.

Filtri infrarossi e ultravioletti

  • UV Filters: eliminano la componente ultravioletta e proteggono la lente frontale.
  • IR Cut Filters: bloccano l’infrarosso[5], essenziale nei sensori digitali che altrimenti generano dominanti magenta nei toni scuri.
Glossario
1. temperatura colore.

(color temperature) La caratteristica dominante cromatica della luce emessa da una fonte luminosa. Non si riferisce al calore fisico, ma alla tonalità ("calda" o "fredda") della luce. Si misura in kelvin (K). Valori bassi (es. 3200 K) indicano una luce calda (arancione), mentre valori alti (es. 5600 K) indicano una luce fredda (blu).

2. color correction ( Color Correction )

La fase tecnica della post-produzione che precede il color grading. Consiste nel bilanciare l'immagine per renderla "neutra" e corretta: si regolano il bilanciamento del bianco, l'esposizione e il contrasto per far sì che i bianchi siano bianchi e i neri siano neri, e per uniformare le diverse inquadrature girate in condizioni di luce variabili.

3. linguaggio visivo.

L'insieme di tutte le scelte stilistiche (composizione, illuminazione, colore, movimenti di macchina) utilizzate in modo coerente per comunicare la storia, le emozioni e i temi di un film. Come un linguaggio parlato ha parole e grammatica, quello visivo usa le immagini per trasmettere significati che vanno oltre il dialogo.

4. split diopter ( Split Diopter )

(lente split-field) Un accessorio ottico (tecnicamente non un filtro) che consiste in una mezza lente d'ingrandimento (diottria) montata in una cornice. Permette di avere due piani di messa a fuoco distinti all'interno della stessa inquadratura: un soggetto molto vicino (messo a fuoco dalla diottria) e un soggetto lontano (messo a fuoco dall'obiettivo), lasciando una linea di transizione sfocata al centro.

5. infrarosso.

(IR) Una porzione dello spettro luminoso (radiazione infrarossa), invisibile all'occhio umano ma che può essere "vista" dai sensori digitali. Nelle riprese in piena luce che richiedono filtri ND molto scuri, la luce IR può "inquinare" l'immagine, introducendo una dominante cromatica (spesso magenta) nei toni scuri e nei neri.

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