3.2 La Struttura Narrativa

di Giorgia Vinciguerra
3.2 La Struttura Narrativa

La struttura narrativa di un film è l’impalcatura che organizza gli eventi, i personaggi e le tematiche per costruire una storia coerente e coinvolgente. Elementi come la coerenza, la chiarezza, il ritmo, la lettura delle immagini, l’incipit e il finale, sono pilastri fondamentali che influenzano direttamente la costruzione narrativa complessiva del film.

  • La coerenza narrativa assicura che tutti gli elementi del film, dalle immagini ai dialoghi, siano allineati e contribuiscano a un unico filo logico, anche quando non procedono in modo lineare. Questo permette allo spettatore di seguire la trama senza disorientamento. 
  • La chiarezza narrativa è essenziale per suscitare emozioni; i contenuti devono essere presentati in modo comprensibile, supportati sia dal parlato che dalle immagini. Un film può scegliere di essere più o meno esplicito, ma la comprensibilità di fondo è la chiave per il coinvolgimento emotivo. 
  • La scelta del ritmo è cruciale per mantenere l’attenzione dello spettatore. Il ritmo, stabilito fin dall’inizio, deve essere mantenuto con cura, evitando accelerazioni o rallentamenti che potrebbero comunicare incoerenza stilistica e distrarre il pubblico. 
  • La lettura delle immagini si riferisce alla necessità di concedere allo spettatore il tempo sufficiente per elaborare le informazioni visive. Ogni cambio di scena richiede un rapido riposizionamento mentale di situazione, personaggi e ambientazione[1]; una successione troppo rapida delle immagini può impedire allo spettatore di cogliere appieno il contenuto visivo, spingendolo a dipendere eccessivamente dal voice-over.
  • L’incipit di un film ha il compito delicato di “invitare” il pubblico all’interno della storia, facilitando il passaggio dalla realtà esterna a quella filmica. È un momento di acclimatamento che non deve sovraccaricare lo spettatore con troppe informazioni contemporaneamente. Al contrario, il finale è il momento più ricordato dal pubblico e deve comunicare una chiara sensazione di conclusione, emozionando e lasciando un’impressione duratura. La musica, in particolare[4], spesso segnala l’approssimarsi della fine.

Questi elementi si inseriscono in strutture narrative più ampie, come la struttura in tre atti (introduzione, conflitto[5]/sviluppo, risoluzione[2]), il Viaggio dell’Eroe (un ciclo di trasformazione del protagonista) o la struttura a sette punti (che enfatizza la progressione e il payoff[6] finale). Indipendentemente dalla struttura scelta, la padronanza di coerenza, chiarezza, ritmo, gestione delle immagini, incipit e finale è ciò che consente al regista di costruire un’opera che non solo narra, ma che viene “vissuta” dallo spettatore.

Glossario
1. ambientazione.

(setting) Il contesto – il luogo (geografia), l'epoca (tempo) e l'ambiente socioculturale – in cui si svolge la storia. L'ambientazione non è solo uno sfondo, ma uno strumento narrativo che può influenzare le azioni dei personaggi, riflettere il loro stato interiore o agire come forza antagonista.

2. risoluzione.

La misura del livello di dettaglio di un'immagine digitale, espressa in pixel. È definita dal numero di pixel orizzontali e verticali (es. 3840x2160 per l'Ultra HD). Una risoluzione più alta (es. 4K, 6K, 8K) cattura più dettagli e offre maggiore flessibilità in post-produzione per ritagliare (re-frame) o stabilizzare l'immagine.

3. sceneggiatura ( Sceneggiatura )

La sceneggiatura è il progetto scritto e strutturato di un film, che contiene le descrizioni di ogni scena, i dialoghi, le azioni dei personaggi e le indicazioni visive e sonore, fungendo da "film su carta". Essa costituisce il primo passo fondamentale per la realizzazione di qualsiasi opera cinematografica, televisiva o di videogiochi, guidando registi, attori e troupe nella trasformazione di un'idea in un prodotto visibile. 

4. particolare.

(part.) Inquadratura molto stretta che isola una singola parte del corpo umano (es. un occhio, una bocca, un dito che preme un grilletto). Ha una funzione di forte enfasi narrativa o drammatica, focalizzando l'attenzione dello spettatore su un gesto o un'espressione fisica che acquisisce un significato cruciale per la scena.

5. conflitto.

Il motore fondamentale del dramma; l'opposizione che il protagonista deve affrontare. Si divide in due livelli che definiscono la storia: il conflitto esteriore (la trama, la lotta contro l'antagonista) e il conflitto interiore (l'arco del personaggio, la lotta contro il proprio difetto tragico).
Può essere:

  • interiore: la lotta psicologica, morale o emotiva del protagonista contro sé stesso (es. contro la propria paura, orgoglio, un trauma passato). Il superamento (o il fallimento) di questo conflitto determina l'arco di trasformazione del personaggio.
  • esteriore: l'ostacolo fisico o la forza antagonista che si oppone al protagonista e al raggiungimento del suo obiettivo. È ciò che genera la trama (l'azione, gli inseguimenti, le discussioni, le battaglie).

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