di Giorgia Vinciguerra

L’inquadratura rappresenta l’unità minima e fondamentale del linguaggio cinematografico. È un’immagine, statica o in movimento, definita dai bordi dell’obiettivo della macchina da presa. Ogni inquadratura costituisce una registrazione continua, senza interruzioni interne, e nel contesto del montaggio è delimitata da un taglio iniziale e uno finale. La scelta dell’inquadratura non è mai neutrale; essa possiede sempre un significato espressivo, che riflette l’atteggiamento autoriale del regista nei confronti del contenuto rappresentato.




