3.1 La Messa in Scena (Mise-en-Scène)

di Giorgia Vinciguerra

La messa in scena[1] (dal francese mise-en-scène) si riferisce a tutti gli elementi visivi e uditivi che compongono un’inquadratura[4] e che sono presenti prima della ripresa, ovvero tutto ciò che si trova davanti alla macchina da presa[2]. Questo insieme di fattori è noto come profilmico[8]. La messa in scena accomuna il cinema al teatro e comprende quattro ambiti principali: l’ambientazione[5], la resa figurativa (illuminazione), il costume, il make-up e l’acconciatura, e la recitazione.

  1. L’Ambientazione
    Si riferisce ai luoghi fisici in cui si svolge la storia del film. Questi possono essere ambienti naturali (location[11] esistenti) o ricostruiti (scenografie create in studio o modificate). La scenografia, intesa come la modifica o creazione di un ambiente per la ripresa, è un elemento di origine teatrale, ma nel cinema acquisisce una specificità data dalla possibilità di utilizzare piani ravvicinati che evidenziano dettagli scenografici. L’ambiente non è un mero contenitore di eventi, ma gioca un ruolo chiave nello sviluppo narrativo e poetico, instaurando una relazione semantica con i personaggi. Le tendenze nella scelta e costruzione dell’ambiente possono essere:
    • Realista: il paesaggio naturale non ricostruito caratterizza tendenze come il neorealismo[6] italiano, dove l’ambiente (es. strade piene di macerie) connota una realtà storico-sociale precisa.
    • Impressionista: l’ambiente è utilizzato per rappresentare lo stato d’animo dei personaggi.
    • Espressionista: l’ambiente è deformato e stilizzato in funzione simbolica, come nel cinema espressionista tedesco.
    • Artificiale: mostra l’artificiosità della finzione, tipica di registi come Méliès, Federico Fellini o Tim Burton.
    • Naturalista: l’allestimento di uno spazio reale o credibile, che rappresenti una situazione verosimile e vicina all’esperienza dello spettatore, come nelle “Vedute” dei Lumière o gran parte del cinema classico hollywoodiano.
  2. La Resa Figurativa (Illuminazione)
    L’impatto della luce sulla scena è fondamentale per creare atmosfera e significato. La luce può assumere molteplici forme, e la sua analisi si basa su elementi costitutivi come la luminosità, il contrasto[9] e i parametri del colore (tinta, saturazione[10]). Gli assetti luminosi possono mutare non solo tra un’inquadratura e l’altra, ma anche all’interno della stessa, adattandosi ai movimenti dei personaggi e della macchina da presa.
  3. Il Costume, il Make-up e l’Acconciatura
    Questi elementi contribuiscono in modo decisivo alla caratterizzazione[3] dei personaggi e degli ambienti, comunicando numerose informazioni sulla loro identità, epoca storica, condizione sociale e stato psicologico. Il trucco modifica la resa visiva della pelle, mentre l’acconciatura riguarda le operazioni sui capelli del personaggio.
  4. La Recitazione
    L’efficacia della recitazione è strettamente legata alla fase di scrittura del film, ma può variare anche in base al gusto e agli intenti del regista e alla formazione degli attori. Le variazioni stilistiche possono spaziare dalla
  5. Recitazione naturalistica
    Mira a una totale[12] identificazione con il personaggio, alla recitazione stilistica o espressionista, che può essere più “straniante” o simbolica. La collocazione delle figure nel quadro veicola importanti informazioni narrative e psicologiche.
Glossario
1. messa in scena.

Termine di origine teatrale (francese: mise-en-scène) che nel cinema indica l'arte del regista di disporre e orchestrare tutto ciò che appare all'interno dell'inquadratura (il frame). Include la posizione e i movimenti degli attori, la scenografia, l'illuminazione, i costumi e i movimenti della macchina da presa. È la "scrittura" visiva del film.

2. macchina da presa.

macchina da presa: apparecchiatura utilizzata per registrare le immagini in un film o in una produzione video. Essa comprende il corpo principale della macchina, l’obiettivo, i meccanismi di registrazione e altri accessori necessari per catturare le immagini.

3. caratterizzazione.

(characterization) Il processo (nella scrittura e nella regia) di costruzione e rivelazione della personalità, della psicologia e del background di un personaggio. Il dialogo (il suo lessico, ritmo, sintassi) è uno degli strumenti principali di caratterizzazione.

4. inquadratura.

L'unità minima del linguaggio cinematografico. Tecnicamente, è la porzione di spazio (fisico o virtuale) delimitata dai bordi dell'obiettivo della macchina da presa. Nel montaggio, corrisponde a una registrazione continua tra due stacchi (tagli).

5. ambientazione.

(setting) Il contesto – il luogo (geografia), l'epoca (tempo) e l'ambiente socioculturale – in cui si svolge la storia. L'ambientazione non è solo uno sfondo, ma uno strumento narrativo che può influenzare le azioni dei personaggi, riflettere il loro stato interiore o agire come forza antagonista.

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