- Contrasto[5] tra parole e azioni/linguaggio del corpo[1]. Questa è la tecnica più potente. Un personaggio può dire “Certo, sono d’accordo”, ma il suo corpo comunica il contrario: evita il contatto visivo, stringe i pugni, il suo tono di voce è piatto. L’azione smentisce la parola.
- Dialogo evasivo o tangenziale. I personaggi evitano un argomento centrale e conflittuale parlando di qualcosa di apparentemente irrilevante (il tempo, il cibo). La loro riluttanza ad affrontare il vero problema è il sottotesto.
- Uso di metafore e allusioni. I personaggi possono parlare di un argomento difficile in modo indiretto, usando metafore o storie che alludono alla situazione reale senza nominarla direttamente.
- Il Silenzio Carico di Significato. Spesso, ciò che un personaggio non dice in un momento cruciale è più rivelatore di qualsiasi parola. Una pausa, un’esitazione o un silenzio prolungato possono comunicare dubbio, dolore, rabbia o paura in modo estremamente potente.
- Aggiungere profondità e complessità, trasformando un semplice scambio di battute in una negoziazione psicologica stratificata.
- Creare tensione drammatica[2], poiché il pubblico percepisce il divario tra le parole e la verità, generando suspense e curiosità.
- Aumentare il realismo, perché nella vita reale le persone raramente comunicano in modo completamente diretto e onesto. Il sottotesto riflette le sfumature e le ambiguità delle interazioni umane.
- Coinvolgere attivamente lo spettatore, che è chiamato a “leggere tra le righe” e a decifrare le vere intenzioni dei personaggi, diventando un partner investigativo nella narrazione.
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(body language) Il complesso di segnali non verbali (postura, gesti, espressioni facciali, contatto visivo) che un personaggio comunica. Nel cinema, è uno strumento fondamentale per creare sottotesto, specialmente quando il linguaggio del corpo contraddice ciò che il personaggio sta dicendo (l'azione smentisce la parola).
(dramatic tension) Lo stato di suspense, anticipazione o conflitto emotivo che tiene "agganciato" lo spettatore. È il risultato di una domanda drammatica irrisolta, di un pericolo imminente (ticking clock) o del sottotesto (il divario tra ciò che lo spettatore sa e ciò che i personaggi dicono).
La sceneggiatura è il progetto scritto e strutturato di un film, che contiene le descrizioni di ogni scena, i dialoghi, le azioni dei personaggi e le indicazioni visive e sonore, fungendo da "film su carta". Essa costituisce il primo passo fondamentale per la realizzazione di qualsiasi opera cinematografica, televisiva o di videogiochi, guidando registi, attori e troupe nella trasformazione di un'idea in un prodotto visibile.
Il sottotesto è l'insieme dei significati, dei sentimenti e delle intenzioni che non vengono espressi esplicitamente nei dialoghi o nelle azioni, ma che emergono "tra le righe" attraverso il comportamento, i silenzi, il tono di voce, i gesti e il contesto della scena. Il sottotesto aggiunge profondità e complessità ai personaggi e alle situazioni, coinvolgendo il pubblico nell'interpretazione dei messaggi impliciti, rendendo l'esperienza cinematografica più ricca e coinvolgente.
In fotografia, il contrasto si riferisce alla differenza di luminosità (gamma tonale) tra le aree più chiare (alte luci) e quelle più scure (ombre) di un'immagine. Un'immagine ad alto contrasto ha neri profondi e bianchi brillanti; una a basso contrasto ha una gamma di grigi più morbida. È uno strumento chiave per definire l'atmosfera.





