- Avanzamento della Trama. Il dialogo è una forma di azione. Deve generare eventi, creare punti di svolta, introdurre conflitti o spingere la narrazione verso la sua successiva fase logica. Una conversazione efficace deve alterare lo stato delle cose, modificando la situazione narrativa o la relazione tra i personaggi coinvolti.
- Rivelazione del Personaggio (Caratterizzazione[1]). Il modo in cui un personaggio si esprime è la via più diretta per svelarne la personalità, il background socioculturale e la psicologia. Il lessico, la sintassi, il ritmo e il tono non sono casuali, ma devono essere coerenti con l’identità del personaggio, fornendo al pubblico indizi su chi egli sia veramente.
- Fornire Esposizione[3]. Il dialogo è il veicolo principale per comunicare al pubblico le informazioni necessarie alla comprensione della storia, come il background dei personaggi, le regole del mondo narrativo o eventi passati. La grande sfida per lo sceneggiatore è integrare questa esposizione in modo organico e drammatico, evitando di “scaricare” informazioni sullo spettatore in modo innaturale.
- Stabilire Tono e Atmosfera. Lo stile del dialogo contribuisce in modo decisivo a definire il tono generale dell’opera (commedia[6], dramma, thriller[7]) e l’atmosfera specifica di una scena. Un dialogo arguto e veloce crea un’atmosfera leggera, mentre battute scarne e pause lunghe possono generare tensione e presagio.
- Comunicare il Tema[8]. Attraverso le conversazioni, i personaggi possono articolare, dibattere o incarnare le idee centrali e le questioni morali della storia. Il dialogo rende tangibile il tema, trasformando concetti astratti in un conflitto di punti di vista vissuto e sofferto dai personaggi.
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(characterization) Il processo (nella scrittura e nella regia) di costruzione e rivelazione della personalità, della psicologia e del background di un personaggio. Il dialogo (il suo lessico, ritmo, sintassi) è uno degli strumenti principali di caratterizzazione.
La sceneggiatura è il progetto scritto e strutturato di un film, che contiene le descrizioni di ogni scena, i dialoghi, le azioni dei personaggi e le indicazioni visive e sonore, fungendo da "film su carta". Essa costituisce il primo passo fondamentale per la realizzazione di qualsiasi opera cinematografica, televisiva o di videogiochi, guidando registi, attori e troupe nella trasformazione di un'idea in un prodotto visibile.
(exposure) Il parametro tecnico che definisce la quantità totale di luce che colpisce il sensore della macchina da presa. È determinata dal bilanciamento di tre fattori (il "triangolo dell'esposizione"): apertura del diaframma, tempo di posa (shutter speed) e sensibilità ISO. Un'esposizione corretta è tecnicamente impeccabile; una sotto-esposta è troppo scura, una sovra-esposta è troppo chiara.
Termine di gergo (lett. "sul naso") usato per descrivere un dialogo didascalico. Si verifica quando un personaggio dice esattamente ciò che pensa o prova in quel momento, senza filtri o sfumature, risultando innaturale e privo di sottotesto.
Il motore fondamentale del dramma; l'opposizione che il protagonista deve affrontare. Si divide in due livelli che definiscono la storia: il conflitto esteriore (la trama, la lotta contro l'antagonista) e il conflitto interiore (l'arco del personaggio, la lotta contro il proprio difetto tragico).
Può essere:
- interiore: la lotta psicologica, morale o emotiva del protagonista contro sé stesso (es. contro la propria paura, orgoglio, un trauma passato). Il superamento (o il fallimento) di questo conflitto determina l'arco di trasformazione del personaggio.
- esteriore: l'ostacolo fisico o la forza antagonista che si oppone al protagonista e al raggiungimento del suo obiettivo. È ciò che genera la trama (l'azione, gli inseguimenti, le discussioni, le battaglie).





