- “Show, Don’t Tell” (Mostra, non raccontare), ovvero la regola d’oro della scrittura cinematografica. Invece di far dire a un personaggio “Sono un detective disordinato e alcolizzato”, è infinitamente più efficace mostrare il suo appartamento in disordine, pieno di bottiglie vuote, mentre fatica a trovare la sua pistola sotto una pila di cartoni della pizza. Mostrare le informazioni attraverso le azioni dei personaggi, i dettagli dell’ambiente e i dialoghi carichi di sottotesto è la chiave per un’esposizione organica e coinvolgente.
- Planting, ovvero l’atto di inserire (“piantare”) un elemento apparentemente insignificante nel primo atto come un oggetto, una linea di dialogo, un’abilità del personaggio o un dettaglio dell’ambiente.
- Foreshadowing, ovvero l’effetto del “planting”. L’elemento piantato funge da sottile indizio che prefigura un evento futuro.
- Payoff (Ricompensa), che avviene più avanti nella storia, quando l’elemento piantato si rivela cruciale per la risoluzione di un conflitto.
Per raggiungere questo equilibrio, gli sceneggiatori utilizzano diverse strategie:
- Integrare l’esposizione nel conflitto. Invece di fermare l’azione per spiegare il passato di un personaggio, le informazioni vengono rivelate durante una scena di conflitto. Un dialogo teso tra due fratelli può rivelare vecchi rancori e traumi familiari in modo molto più potente di un monologo esplicativo.
- Utilizzare l’azione per definire il personaggio. Le azioni di un personaggio nel suo mondo ordinario sono il modo più efficace per mostrarne la personalità, le abilità e i difetti, senza bisogno di descrizioni verbali.
- Dosare le informazioni. Non tutto deve essere spiegato subito. Il primo atto deve fornire solo le informazioni strettamente necessarie per comprendere il conflitto imminente, lasciando che altri dettagli emergano naturalmente nel corso del secondo atto. Questo crea mistero e curiosità, elementi che mantengono alto l’interesse dello spettatore.