Il primo atto, comunemente definito fase di “setup” o impostazione, rappresenta la pietra angolare su cui si edifica l’intera narrazione cinematografica all’interno della struttura classica americana. Funzionando come la spina dorsale della sceneggiatura, questo segmento iniziale non si limita a dare avvio alla storia, ma ne stabilisce le fondamenta logiche ed emotive, introducendo i personaggi, delineando il conflitto e, soprattutto, catturando l’interesse irrevocabile dello spettatore. La sua importanza è tale che un primo atto debole o mal costruito può compromettere l’efficacia dell’intera opera, indipendentemente dalla forza degli atti successivi.
Il primo atto, pur essendo il più breve in termini di durata, ha il compito più denso e complesso. I suoi obiettivi primari possono essere sintetizzati come segue:
Esposizione. È la funzione più evidente. Il primo atto deve rispondere alle domande fondamentali: chi è il protagonista? Cosa vuole? Dove e quando si svolge la storia? Perché la sua situazione è quella che è? Queste informazioni devono essere trasmesse in modo efficiente per permettere al pubblico di orientarsi nel mondo narrativo.
Presentazione del Protagonista. Al di là dei dati anagrafici, il primo atto deve stabilire un legame empatico tra il pubblico e il personaggio principale. Dobbiamo capire le sue motivazioni, le sue paure e le sue vulnerabilità per poterci immedesimare nel suo percorso.
Definizione del Conflitto Centrale. Sebbene il conflitto si sviluppi pienamente nel secondo atto, il primo atto deve piantarne i semi. Deve introdurre la domanda drammatica principale o il problema che il protagonista dovrà affrontare, creando una tensione iniziale.
Stabilire il Tono e il Genere. Le prime scene sono decisive per comunicare al pubblico la natura del film. Attraverso lo stile visivo, i dialoghi e la musica, lo spettatore capisce immediatamente se sta per assistere a una commedia, un thriller, un dramma romantico o un film d’azione. Questo “contratto” con il pubblico è essenziale per gestire le sue aspettative.
Coinvolgimento Emotivo (Hook): L’obiettivo ultimo è “agganciare” lo spettatore. Entro i primi 10-15 minuti, il pubblico deve avere una ragione valida per continuare a guardare. Questa ragione può essere un mistero intrigante, un personaggio affascinante o una posta in gioco emotivamente potente.